Gli individui esposti a esperienze traumatiche per esempio attacchi psicologici, rapine, eventi catastrofici, guerre, possono sviluppare un disordine post traumatico da STRESS (PTSD). Una serie di sintomi che compaiono circa 30 giorni dopo il trauma. I sintomi includono la RI-ESPERIENZA del trauma, l’evitamento di situazioni correlabili all’evento traumatico, irritabilità, disturbi del sonno. Sono molto riconosciuti sintomi tipo l’amnesia dissociativa, anedonia, percezioni di negatività. E’ più facile che questi disturbi colpiscano le donne e ciò può dare importanti ripercussioni sulla vita sociale, professionale e famigliare.
Almeno il 25%, 35% degli individui sottoposti ad uno stress incorrono nella PTSD.
Esperienze personali dirette tipo rapine, abusi fisici o sessuali sono a più alto rischio di sviluppo del disordine rispetto ad altri traumi come incidenti automobilistici o eventi catastrofici.
In ogni caso una alta concentrazione di ormoni derivanti dallo stress materno impatta sullo sviluppo cerebrale fetale. Alti livelli di cortisolo durante la gravidanza si riflettono in più elevate reazioni cortisoniche nei bambini in età scolare con una maggiore difficoltà a gestire l’ansia. Eventi traumatici presenti o pregressi rispetto alla gravidanza, possono influire negativamente sul bambino attraverso due livelli:
La linea di sintonizzazione tra madre e bambino si esplica principalmente con lo SGUARDO. Madri che hanno subito maltrattamenti durante l’infanzia, possono sviluppare depressione durante la gravidanza. Madri sofferenti, traumatizzate o depresse trasmettono attraverso lo sguardo emozioni ansiogene.
Un noto studio ha dimostrato che i figli nati da donne che hanno vissuto nei campi di concentramento presentano marcatori del disturbo post traumatico da stress che si trasmette fino alla TERZA GENERAZIONE.
Uno studio pubblicato su “NATURE NEUROSCIENCE” e coordinato da ISABELLE MANSUY dell’Università di Zurigo, ha dimostrato che le ESPERIENZE TRAUMATICHE influenzano il metabolismo a lungo termine e che i cambiamenti indotti sono ereditari. Un ulteriore studio condotto a Londra ha relazionato il maltrattamento subito da donne durante l’infanzia ad alterazioni biologiche persistenti nella risposta agli stress che si ripercuotono, in gravidanza, sul bambino col rischio di sviluppo da parte dello stesso di problematiche emotive e comportamentali. Da questi dati si evince quanto sia importante fornire sostegno psicologico anche preventivo, alla mamma in gravidanza nel caso di importanti stress emotivi. Spesso questi traumi vengono sottovalutati producendo però purtroppo CATENE TRAUMATICHE TRANSGENERAZIONALI.